mercoledì 4 luglio 2012
venerdì 29 giugno 2012
.. ma quale società civile ?
chi sono i "società civile" ?
che cosa vogliono i "società civile" ?
una possibile risposta
un bene comune ?
i "civili" della "società"
"notabilato"
giovedì 21 giugno 2012
attualità: monopolio politico locale
Può essere fatta eccezione per i beni ed i servizi essenziali per la comunità, che in questo caso dovrebbero essere non solo di proprietà comune di tutti i cittadini, ma anche sotto il diretto controllo degli stessi attraverso forme organizzative adeguate e di garanzia, interna e di sistema.
M.B.
venerdì 15 giugno 2012
domenica 3 giugno 2012
l'arroccamento dei capi .. e dei loro capibastone
(grandi e piccole)
2012 .. i partiti non sono più in grado di:
giovedì 31 maggio 2012
domenica 27 maggio 2012
spaziocivico è scomodo
Petizione: CODICE ETICO (collegamento interno)
Conventio ad tacendum
Il "vizietto" dei Pseudo-dem" (senti minuto 09:30)
La rappresentatività politica: quantità o qualità ed efficacia ?
sabato 19 maggio 2012
lunedì 14 maggio 2012
sabato 12 maggio 2012
la tendenza: .. le sette politiche
intransigenza faziosa nel concepire, nel sostenere un'idea, un principio. La prassi di giudicare, vedere le cose con preconcetto, parzialità e assenza di spirito dialettico e di confronto.
Potere
se il potere di un individuo immesso in un ruolo politico si esplica nell'ambito di un ordinamento legale e di una organizzazione formale il potere di questo trova limiti e confini determinati, legali ed etici.
Al contrario il potere di un capo che assume un profilo carismatico non trova alcuna pre-definizione e precisazione, tende quindi ad essere arbitrario ed illimitato.
Manipolazione
nella sfera politica manipola chi intenzionalmente, con artifici, con strumentali mezzi di comunicazione e distorti mezzi di informazione, mira a condurre le persone - spesso passive ed inconsapevoli - sulle quali ha autorità e potere verso modi di pensare, credenze, stili di vita, comportamenti funzionali ai propri interessi: assolutamente, esclusivamente, privati e normalmente anti-sociali.
Laicità
in senso politico e sociale denota la rivendicazione da parte di un individuo, o di un gruppo, a conservare autonomia intellettuale e decisionale rispetto a ogni tentativo di condizionamento ideologico, morale o religioso posto in essere da altri.
giovedì 10 maggio 2012
..parenti e amici ... il riassetto
candidature, assunzioni, nomine
sempre gli stessi
amici o parenti,
o parenti degli amici,
o parenti dei parenti,
o amici degli amici
cittadini ciechi che non vedono che il "RE" è nudo,
assolutamente nudo e incapace !
- partiti
- associazioni di categoria
- istituzioni
- università
- agenzie
- enti e società pubbliche
- consulenze
- appalti
- commissioni pubbliche
- autorità di controllo
Approfondimenti
dai referenze familiari (o di partito) sono una garanzia
.. e se sei "trombato" c'è sempre qualcosa per te
il conflitto di interessi che sta trasformando la nostra società
ex stalingrado
Soluzioni
voci isolate in partiti a rischio ...
le audizioni pubbliche per candidati a cariche istituzionali
sorteggiamo i competenti
venerdì 4 maggio 2012
6/7 maggio ...
i sondaggi
la stampa locale
risultati
Nazionali
Astensione 36.5%
Astensione + 5 Stelle 43.6 %
martedì 17 aprile 2012
il giornalismo locale... fuori dal tempo
Spaziocivico aveva inoltrato qualche giorno fa un richiesta formale di rettifica di un articolo inerente l'etica pubblica, sottolineando che, prima di tutto nell'interesse generale ad una corretta informazione, ciò si richiedeva che avvenisse puntualmente nei termini dell'art.8 delle legge sulla stampa. Così non è stato e ci è stato concesso (in via straordinaria) di apparire come lettori questuanti che scrivono una lettera al direttore. C'era da attenderselo: non per questo consideriamo da parte vostra assolto il dovere di dare una piena e corretta informazione ai cittadini su un tema così rilevante come quello evidenziato, soprattutto in questo momento in cui tutte le nostre principali istituzioni nazionali sono coinvolte nell'improcrastinabile adempimento delle prescrizioni comunitarie in tema di lotta alla corruzione, legalità e trasparenza; dettati fino ad oggi, per i motivi a tutti più che noti, costantemente disattesi anche nel nostro ambito locale (con i relativi effetti di rating e ranking).
ANNOTAZIONI
<< La politica di oggi ha un potere appariscente, invadente, costoso ma "debole". In questo contesto emerge il timore dei partiti [..delle loro leadership] di essere spiazzati dall'accesso diretto ed esclusivo alle sedi di decisione e informazione pubblica da parte di gruppi e interessi che ad essi non facciano riferimento . Anche per questo permane [arroccata] la realtà di un potere partitico in sgretolamento, intollerante nei confronti di una nuova capacità negoziale autonoma della società civile e, in essa, dei diversi soggetti e corpi sociali. >> (S.P.)
martedì 10 aprile 2012
mercoledì 4 aprile 2012
sabato 31 marzo 2012
le amministrative del 2012
MAGGIO 2012
METAMORFOSI DELLA POLITICA LOCALE
DAL CANDIDATO AL FIANCHEGGIATORE
Partiti in crisi, anzi in sequenza suicida .. e allora ?
Dalla segreteria cittadina del PCDSL parte la direttiva:
Problemi di consenso: allora via, facciamo intervenire i nostri fiancheggiatori
con un nugolo di “civiche”. Così non si dirà che non ci sia stata una grande
partecipazione “civica” e così la (nostra) politica potrà continuare …
il popolo c'era, in fondo erano tutti candidati.
La civica degli uomini
La civica delle donne
La civica dei giovani
La civica dei vecchi
La civica degli sportivi
La civica dei sedentari
La civica degli intelligenti
La civica dei semplici
La civica dei ricchi
La civica dei poveri
La civica dell'acqua
La civica degli alberi
La civica degli automobilisti
La civica dei ciclisti
La civica dei cantanti
La civica degli stonati
La civica degli architetti
La civica degli avvocati
La civica dei commercialisti
La civica degli imprenditori
La civica degli alpini
La civica dei bagnini
infine
La civica delle maschere (quelle di primavera)
domenica 25 marzo 2012
tempo di voto: uno sguardo sulle realtà locali
Nelle cronache politiche delle reti nazionali e dei grandi media, ad ogni occasione ci vengono proposte opinioni, in vero trasversali, in base alle quali la la politica nazionale e gli assetti statali verserebbero in una condizione di sostanziale fallimento o di amministrazione straordinaria, mentre dall’altro lato i virtuosi comuni italiani (riuniti nella potente ANCI-lobby), legittimati dal rapporto diretto con la popolazione, darebbero ancora prova di resistenza, di capacità amministrativa e di ogni positivo agire rispetto alle comunità che essi rappresentano.
Tuttavia per quanto riguarda le situazioni locali nessuno fino ad oggi si è voluto rendere conto, o non ne ha dato sufficiente espressione e risalto, che esiste un problema di carattere strutturale che tocca persino l’essenza costituzionale, repubblicana e democratica dei nostri sistemi locali, quanto meno quelli di maggiori dimensioni. Per questi la crisi in realtà esiste ed è più profonda di quanto non sembri, e non cambierebbe di molto la situazione e la modalità con cui oggi si procede alle scelte in questo livello di governo anche qualora vi fosse la diffusa ripresa elettorale di una (molto) ipotetica opposizione o un'alternanza. In altri termini nei tanti frammenti municipali che compongono questo Paese ci troviamo in altrettanti piccoli e grandi default. Una moltitudine di sotto-sistemi bloccati, sia negli aspetti istituzionali che in quelli economico-sociali.
Vediamone alcune ragioni.
La legge per l’elezione diretta del sindaco, elaborata e scritta in un periodo diverso da questo (anni ‘90-’93 del novecento), supponeva che il problema principale di un ente territoriale sub statale fosse quello della governabilità. Vigeva ancora una concezione unitaria, sistemica, delle articolazioni pubbliche e non pseudo-federale, nonostante l’affermazione di qualche figura di spicco erano i partiti e le correnti che pigliavano tutto, non i singoli. Esistevano alcuni artificiosi contrappesi sia interni ai contenitori politici che nelle istituzioni, una sorta di anomalo pluralismo spartitorio, ma in questo modo tutto italiano un certo equilibrio di poteri e forze; il taglio netto del bipolarismo e la personalizzazione – che nelle realtà locali sono un fatto consolidato - erano un orizzonte piuttosto lontano. Come sappiamo il quadro è cambiato di molto e questi ultimi aspetti della vita politica sono diventati i tratti salienti dell’attuale regime e dei più piccoli sotto-regimi che compongono il mosaico italiano.
Se vogliamo utilizzare l’espressione regime riferendola ai luoghi in cui viviamo, la situazione è quindi ben peggiore di quella che quotidianamente ci viene presentata per lo Stato centrale. Oggi (anche) in base alla legge citata chi viene eletto sindaco, sia al primo turno che al ballottaggio, riceve una spinta plebiscitaria e, in base al meccanismo dei collegamenti delle liste e ad un premio in seggi senza precedenti, entra nel palazzo con una maggioranza bulgara a suo esclusivo sostegno. Così, quelli che ancora inopportunamente vengono chiamati assessori sono semplici delegati, revocabili dal loro mandato a discrezione e senza preavviso; la dirigenza viene di fatto sostituita dagli uffici di staff del nuovo sindaco, personale esterno sottratto al vincolo costituzionale per l’accesso al pubblico impiego e con contratti da managers privati e benefits vari. La stessa avvocatura municipale , se necessario, viene impiegata in preminente difesa di un solo soggetto, il sindaco, e così pure le consulenze - quelle ufficiali e visibili e quelle invisibili - tutte ugualmente finalizzate all’affermazione di colui che sta al vertice del palazzo. Le principali nomine negli enti e nelle aziende sono effettuate per Statuto dal sindaco stesso o dal suo, in senso letterale, Consiglio, e così la holding pubblica municipale, la più rilevante in senso assoluto sempre presente nel territorio, viene indirizzata e vigilata innanzitutto per far guadagnare consenso al suo azionista di riferimento.
Ed ancora, le relazioni dei gruppi di interesse diventano personali e non istituzionali; viene meno in questo modo ogni vincolo legale ed etico con esso trasparenza, economicità, adeguatezza… e prevale inevitabilmente l’interesse particolare rispetto a quello pubblico e generale. Il palazzo si trasforma da casa di vetro dei cittadini e per i cittadini, in sede privata degli interessi sia politici che privati della casta locale, trasversalmente e funzionalmente legata al sindaco, con i relativi clienti.
Tutto questo sul piano dell’ordinamento costituzionale e dei più generali principi democratici sarebbe già di per sé una pesante anomalia, se non fosse che un altro meno noto, ma ancora peggiore, assetto risulta essere intervenuto in modo devastante sulla democrazia locale. Eliminati per legge i controlli esterni di legittimità degli atti comunali; reso di fatto inoperativo il visto di legittimità del segretario generale, ben sostituito nelle funzioni apicali dal management para-privato del sindaco; negata ogni funzione di controllo sulla legalità dell’operato degli organi da parte della prefettura, che solo formalmente conserva le funzioni governative decentrate di garanzia; integralmente inapplicato il controllo disciplinare e contabile sulla dirigenza e sulle decisioni implicanti spesa adottate dagli organi politici; rifiutata ovunque ed energicamente l’introduzione di un codice etico vincolante per gli eletti locali; da ultimo eliminata la funzione amministrativa comunale della difesa civica.
Questo è il contorno istituzionale; questa è l’assenza di contrappesi, vale a dire regime.
All’esterno delle istituzioni, dal lato della cosiddetta società civile, se possibile, le cose vanno ancora peggio. Molte organizzazioni professionali e imprenditoriali in molti luoghi trovano utile semplificare i loro rapporti con il complesso pubblico (comune, provincia, regione, stato) investendo di fatto della loro rappresentanza in ogni sede l’entourage del sindaco, quindi il sindaco stesso, che in questo modo si trova ad agire come super-lobbista di ogni comparto, ed al contempo, come esterno ma determinante arbitro e gestore delle scelte delle diverse rappresentanze economiche e sociali, piegate di fatto a tale invasiva presenza. I media presenti, collegati negli assetti proprietari al ceto imprenditoriale, conseguentemente restano soggetti, senza alcuna possibilità di scampo, alla volontà del proprio azionista di riferimento, definiamolo pure attento editore, che, ancora una volta, indirettamente risulta essere il sindaco. Conclusione: nessun controllo sociale ed una rappresentazione della realtà, un’agenda, totalmente nelle mani di un efficiente e ben finanziato organismo multidisciplinare e para-istituzionale di consulenza politica, in larga parte pagato dal contribuente, solitamente ed erroneamente definito ufficio stampa del sindaco.
Il risultato ?
Un’immagine della città e di quanti vi risiedono completamente sovrastata dalla figura del primo e si potrebbe dire unico cittadino; una corte acritica più o meno allargata e accondiscendente che gravita e prospera attorno e per concessione di questa figura. Un’ipoteca politica, economica e culturale accesa in una tornata amministrativa e gravante su di un’intera comunità a esclusivo vantaggio di un individuo. All’interno della società civile, quella delle gente comune, invece una spaccatura netta tra coloro che si identificano acriticamente nel sindaco e coloro che si sentono lontani da questa visione e diversi: una ferita aperta che incide profondamente e negativamente sulla coesione sociale e culturale del luogo, se vogliamo, persino sulla compattezza e competitività del sistema.
m.b.
sabato 24 marzo 2012
e se i cittadini decidessero di scioperare ?



quasi un italiano su due sceglie l'astensione come opzione politica
mercoledì 14 marzo 2012
lunedì 27 febbraio 2012
venerdì 17 febbraio 2012
martedì 14 febbraio 2012
lunedì 13 febbraio 2012
taglia alla politica ? la casta degli eletti, roba da dilettanti ...
" Autorità garante della concorrenza e del mercato"
"Autorità garante per la protezione dei dati personali"
vedi: Trasparenza amministrativa - Emolumenti
" Autorità per le garanzie nelle comunicazioni"
"Commissione nazionale per le società e la borsa"
" Autorità per l'energia elettrica ed il gas "
" Commissione di vigilanza sui fondi pensione "
"Commissione indipendente per la valutazione ...integrità delle amm.ni pubbliche"
" Agenzia per il terzo settore "
"Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo"
(per questo istituto non viene resa nota la retribuzione del presidente !!!)
ecc. ecc.
ma la cosa comica è 1 questa .. e 2 questa e anche 3 questa
altre
i professionisti delle Authority
altre "interessanti" retribuzioni (ora pare dimezzate)
altre ancora "interessanti" retribuzioni e spese
redditi degli uomini del governocari ministri parliamo di soldi