Il monopolio politico locale è’ una forma di mercato (sistema)
politico, territorialmente e temporalmente circoscritta, dove un unico
“venditore” offre un pre-dominanante prodotto politico e “servizi”, nella quale
non è previsto – per vari fattori legali e fattuali - che esistano sostituti o
reali concorrenti.
Il soggetto monopolista ha così la gestione esclusiva dello
spazio pubblico, del discorso che in esso scaturisce e di ogni arena
decisionale che in quel contesto investa interessi pubblici o privati di rilievo.
La situazione si connota per l’assenza di efficaci
alternative organizzative sociali o politiche,
anche per la costruzione strategica di ordini del giorno ed iter istituzionali costituenti vere e proprie “dighe” di intervento e barriere di entrata per altri diversi operatori.
In questo monopolio il
soggetto monopolista controlla l'apparato istituzionale ed economico
pubblico, l’intera offerta politica e informativa ed è in grado di esercitare
un rilevante controllo sullo scambio politico, determinandone il “prezzo”,
cambiando la direzione dell’”offerta” in modo discrezionale.
Il monopolista politico in genere muove le risorse pubbliche
e fissa la quantità di “prodotto amministrativo” non in base agli interessi
generali, ma in modo tale da rendere massimo il proprio profitto politico e
quello del proprio entourage, escludendo qualsiasi forma di trasparenza e di rendiconto sociale.
Il monopolio politico in tempi brevi può dar luogo ad un fallimento del sistema socio-economico-culturale del luogo (definito anche default); per questa ragione in democrazia i monopoli di
qualunque natura e tipo sono normalmente considerati incompatibili.
Può essere fatta eccezione per i beni ed i servizi essenziali per la comunità, che in questo caso dovrebbero essere non solo di proprietà comune di tutti i cittadini, ma anche sotto il diretto controllo degli stessi attraverso forme organizzative adeguate e di garanzia, interna e di sistema.
M.B.
Può essere fatta eccezione per i beni ed i servizi essenziali per la comunità, che in questo caso dovrebbero essere non solo di proprietà comune di tutti i cittadini, ma anche sotto il diretto controllo degli stessi attraverso forme organizzative adeguate e di garanzia, interna e di sistema.
M.B.