martedì 28 giugno 2011

mercoledì 22 giugno 2011

giovedì 16 giugno 2011

Consiglio d'Europa e democrazia locale















SETTIMANA EUROPEA DELLA DEMOCRAZIA LOCALE 2011

“I DIRITTI DELL’UOMO A LIVELLO LOCALE”

20 IDEE TEMATICHE

In generale si potrebbe pensare che i diritti e le libertà siano responsabilità dei governi centrali, e che siano gli organismi internazionali i custodi di tali valori universali. Questo è sbagliato. I diritti umani sono parte integrante della democrazia, e la democrazia locale incorpora il pieno rispetto dei diritti umani. Inoltre, molti diritti umani e libertà di solito sono attuati a livello locale, com’è il caso di molti diritti sociali e civili (ad esempio, la parità di accesso ai servizi pubblici, la tutela delle persone svantaggiate, anziani, minoranze, ecc.) Ma molto spesso gli amministratori locali non sono consapevoli di questo.

Quest'anno, la Settimana europea della democrazia locale mira ad accrescere la consapevolezza della dimensione locale dei diritti umani, in modo da rendere sia le autorità locali che i cittadini, guardiani dei diritti umani e attori della democrazia locale.

Abbiamo esplorato alcuni ambiti delle principali politiche locali, e il presente documento illustra 20 idee tematiche che potranno essere sviluppate con i cittadini durante la ELDW 2011 e dare luogo ad iniziative ed eventi che consentiranno alle comunità locali di diventare più solidali, tolleranti e rispettose dei diritti umani e delle libertà.


A. Diffondere una cultura dei diritti umani

La tutela dei diritti umani è stato un tema fondamentale dopo le atrocità della seconda guerra mondiale, e nel 1948 le Nazioni Unite emanarono la Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo.
Nel 1953 il Consiglio d'Europa ha adottato la Convenzione europea dei diritti dell'uomo, pietra miliare per lo sviluppo della democrazia in tutto il continente europeo e riferimento fondamentale per la ricostruzione morale e sociale dell’Europa post-bellica.
Cinquant'anni dopo, nel 2000, preparando il suo allargamento ai paesi dell'Europa dell'Est, l'Unione europea ha adottato la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, riaffermando il corpus delle libertà e dei diritti della Convenzione europea.

Aumentare la consapevolezza del lungo cammino percorso tracciato da più generazioni in nome di questi valori è estremamente importante per rafforzare la solidarietà, il rispetto e la tolleranza nelle nostre comunità.

Attività culturali

1. Organizzare con le scuole premiazioni per temi, ricerche, dipinti ed esposizioni fotografiche in materia di diritti umani.
2. Organizzare con le università e altre organizzazioni culturali conferenze, dibattiti ed eventi focalizzati sulla dimensione educativa e storica dei diritti dell'uomo e le sue nuove sfide.
3. Dedicare una sezione speciale del sito ufficiale del Comune alla partecipazione del Comune nella SEDL 2011, identificato dal logo, lo slogan e il link al sito web della Settimana e alla sezione dei testi di riferimento sui diritti umani;
4. Organizzare eventi europei sui valori dei diritti umani invitando esperti, storici europei, organismi internazionali e le organizzazioni di difesa e promozione dei diritti umani.

Attività giovanili culturali e interculturali

5. Organizzare dibattiti sui diritti umani con i Consigli dei giovani, con particolare enfasi sul rispetto e non discriminazione nei confronti delle persone disabili, e per la lotta contro ogni pregiudizio circa differenze religiose, linguistiche, origini culturali e orientamenti sessuali.
6. attività di dialogo e collaborazione interculturale possono essere organizzate in collaborazione con le scuole, le associazioni giovanili e Consigli comunali dei giovani. Tali attività saranno organizzate e destinate a coinvolgere i giovani provenienti da diverse culture, le minoranze etniche, ecc. Tali attività, che si potranno svolgere in luoghi di aggregazione come ludoteche e biblioteche, potranno essere incentrate sulle attività di reciproco sostegno scolastico, sport, musica e altre manifestazioni artistiche e creative. Tali iniziative avranno l’effetto di incoraggiare l'interazione culturale e di combattere la segregazione e l’isolamento culturale.
7. Altre iniziative interculturali possono essere organizzate con tutti i cittadini (in particolare anziani e donne) in diversi quartieri dove i residenti stranieri, immigrati e provenienti da diversi paesi esporranno prodotti artigianali, piatti tipici, costumi tradizionali, ecc favorendo le relazioni reciproche e migliorando così la coesione sociale nei quartieri e nelle comunità multiculturali.


B. Promozione dei diritti sociali e l'accesso ai servizi pubblici e le strutture di supporto

I servizi pubblici e di supporto sono generalmente rivolti a tutti i cittadini, ma le persone svantaggiate, per ragioni diverse, sono ben lungi dall'esserne pienamente informate. Ciò accade molto spesso alle persone anziane, ai disabili, ai giovani in difficoltà, alle famiglie in condizioni di povertà e agli immigrati. La crisi finanziaria e la disoccupazione improvvisa possono aumentare i fenomeni di svantaggio sociale e psicologico.
Le iniziative che seguono mirano ad anticipare e prevenire il disagio sociale, andando all’incontro del cittadino a maggiore rischio marginalità.

Prevenire il disagio
8. Posizionare info-point, roulotte o chioschi in diversi quartieri, piazze e mercati, in modo da fornire ai cittadini e ai residenti informazioni e opuscoli sui servizi sociali, sanitari e di assistenza, in particolare servizi per le problematiche giovanili, servizi di prevenzione, sostegno alle famiglie in difficoltà, asili nido; attività per tempo libero e altre attività di supporto per gli anziani soli, disponibili nel quartiere e nel comune, accesso alle liste di alloggi sociali, ai luoghi di accoglienza ecc
9. Nelle aree più a rischio, in cui vivono molte famiglie in difficoltà e i cui capifamiglia hanno perso il lavoro a causa della crisi finanziaria, un help desk potrebbe informare sulle misure di sostegno intraprese dai diversi dipartimenti del Comune e dalle altre istituzioni locali e regionali, che potrebbero contribuire a limitare l'impatto della crisi.

Promuovere l'inclusione sociale degli immigrati e delle minoranze
10. Distribuire volantini e brochures nella lingua delle principali comunità straniere, che raccolgano tutte le informazioni sui diversi servizi in grado di rispondere alle esigenze di integrazione degli immigrati e delle loro famiglie (indirizzo di sportelli informativi, corsi di lingue per gli immigrati, associazioni e mediatori interculturali, ecc.)

Prevenire gli abusi e lo sfruttamento sessuale
11. iniziative di sensibilizzazione e campagne di comunicazione possono essere organizzate, durante la Settimana, nei quartieri più a rischio e nei luoghi più frequentati (come i supermercati, i centri commerciali, o i mercati), in collaborazione con volontari e associazioni, mirate in particolare a prevenire l’abuso di donne e bambini, ad evitare qualsiasi tipo di sfruttamento sessuale, fenomeni di segregazione familiare e violenza domestica.

I diritti ambientali
Garantire in una comunità a tutti i residenti condizioni di vita umana è fondamentale per il mantenimento della sicurezza sociale e della salute.
La protezione dell'ambiente e la bonifica delle aree inquinate garantisce ai cittadini il diritto a condizioni sicure e sane. L'acqua potabile e i servizi igienici sono infatti servizi primari.

12. Fornire i campi e le zone di sosta per caravan e altri insediamenti con servizi igienici e acqua potabile, è necessario per garantire condizioni decenti di vita.
13. Più in generale, in occasione della Settimana, potrebbero essere organizzate attività con i cittadini e volontari per la pulizia delle aree utilizzate come discariche abusive in vista di destinarle ad usi pubblici.


C. Promuovere l'accesso alla vita pubblica per i gruppi meno rappresentati

Molte attività possono essere organizzate per garantire pari opportunità ai diversi target di cittadini e residenti alla piena partecipazione alla vita pubblica, evitando ogni tipo di discriminazione e limitando la sottorappresentazione di alcuni gruppi. Superando resistenze culturali o la sfiducia nella propria capacità politica da parte di taluni, la gente sarà più stimolata a prendere parte alla vita pubblica.

Iniziative di partecipazione democratica
14. Durante la Settimana, i Comuni possono organizzare in diversi quartieri un'ampia gamma di attività informali di partecipazione, invitando tutti i residenti e gli amministratori locali ad incontrarsi per aumentare la reciproca conoscenza; questo farà aumentare la loro fiducia nelle istituzioni locali.
15. Dibattiti aperti, incontri e sessioni di domande e risposte con il sindaco e i consiglieri possono essere organizzati in vari quartieri su tematiche di specifico interesse dei cittadini.
16. Visite al Municipio e incontri con gli assessori e i funzionari locali possono essere utili, in particolare se diretti a gruppi specifici che potrebbero apprezzare e beneficiare di una maggiore familiarità con le istituzioni.
17. Consigli dei giovani potrebbero essere istituiti, in modo da abituare i giovani alle regole della democrazia e coinvolgerli progressivamente nella vita pubblica.

Promuovere la libertà di associazione e di riunirsi in assemblea pacifica
18. Azioni mirate di tipo permanente possono essere promosse per consentire ai diversi gruppi di incontrarsi, pregare e gestire altre attività culturali. Si può prevedere l'assegnazione di uno spazio comunale per farne sedi di associazioni di immigrati e minoranze, o perché siano adibiti come luogo di culto ad uso delle minoranze religiose. Durante la Settimana, potranno essere sviluppate diverse attività di dialogo interreligioso e interculturale.
19. Attività di supporto come workshop o giornate formative, focalizzate in particolare sulle questioni amministrative e gestionali, potranno essere indirizzate, durante la Settimana, alle associazioni non-profit, alle associazioni delle comunità di immigrati o di minoranze culturali.

D. Il mediatore dei diritti umani / l’ufficio del difensore civico

Diversi paesi europei hanno istituito la figura di un mediatore o difensore civico, a livello locale e regionale o nazionale, cui i cittadini possono presentare le loro richieste qualora sentano che i loro diritti siano stati violati. Un ufficio di mediatore o difensore civico a livello locale potrebbe promuovere lo spirito di legalità e di comportamenti improntati al rispetto di sé e degli altri. Di conseguenza, si diffonderà nella comunità la cultura della dignità umana e del rispetto dei diritti.

20. In occasione della Settimana europea della democrazia locale, un comune può decidere di affidare questa responsabilità ad una persona. Il difensore civico può essere un professore in pensione, un giudice, un consigliere comunale o il sindaco in persona. Egli può ricevere i reclami, esaminarli e proporre rimedi per soddisfare le aspettative legittime dei cittadini. Specifiche procedure e misure tecnico-amministrative potrebbero essere adottate, al fine di superare eventuali problemi e colli di bottiglia, qualora si verificasse che i diritti fondamentali non sono pienamente rispettati nell’erogazione di servizi pubblici locali.

il punto di vista OCSE sulla partecipazione civica







un piano di partecipazione




venerdì 10 giugno 2011

PETIZIONE PER L'ADOZIONE DEL CODICE ETICO NELL'AMMINISTRAZIONE LOCALE


PETIZIONE AL SINDACO DEL COMUNE DI VERONA
(ex art. 44 Statuto Comune di Verona)

I sottoscrittori della presente petizione, per la trasparenza dell’attività politico-amministrativa ed al fine di creare un clima di fiducia tra gli amministratori eletti ed i cittadini, chiedono al sig. Sindaco di intervenire (ex art. 22 reg. Cons.) presso il Consiglio Comunale affinché venga posto in discussione ed adottato con delibera assembleare per il Comune di Verona quale documento integrativo dello Statuto il

Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali
European Code of conduct for the political integrity of local and regional elected representatives
(Congresso dei poteri locali e regionali del Consiglio d’Europa risoluz. n.79/1999 racc. n.60 - 17 giugno 1999. Richiami normative interne: art. 78, comma 1, del D.lgs. 267/2000; circolare n. 1/2004 Ministero dell'Interno; art. 10 c.3°, art. 42 Statuto Com. Verona; art.2 Reg. Com. Verona in materia di procedimento amm.vo)

o autoregolamentazione etica equivalente.



CONFERENZA STAMPA PRESENTAZIONE CODICE DI INTEGRITA' PER ELETTI

COMUNE DI VERONA

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Codice europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali
Consiglio d’Europa - Congresso dei poteri locali e regionali 17 giugno 1999

(stralcio)

Articolo 1 - Definizione dell'eletto.
Ai fini del presente Codice, il termine "eletto" designa qualsiasi responsabile politico che eserciti un mandato locale o regionale conferitogli mediante elezione primaria (elezione da parte del corpo elettorale) o secondaria (elezione a funzioni esecutive da parte del consiglio locale o regionale).

Articolo 3 - Oggetto del Codice.
L'oggetto di questo codice consiste nello specificare norme di comportamento che gli eletti sono supposti osservare nello svolgimento delle loro funzioni e nell'informare i cittadini circa le norme di comportamento che possono a buon diritto aspettarsi dagli eletti.

Articolo 8 -Clientelismo.
L'eletto si astiene dall'esercitare le proprie funzioni o di utilizzare le prerogative legate alla sua carica nell'interesse particolare di individui o di gruppi di individui allo scopo di ottenere un interesse personale diretto o indiretto.

Articolo 11 -Cumulo.
L'eletto si sottopone a qualsiasi regolamentazione in vigore volta a limitare il cumulo dei mandati politici. L'eletto si astiene dall'esercitare altri incarichi politici che gli impediscano di esercitare il proprio mandato di eletto locale o regionale. L'eletto si astiene dall'esercitare delle cariche, professioni, mandati o incarichi che suppongono un controllo sulle sue funzioni di eletto o che, secondo le sue funzioni di eletto, avrebbe il compito di controllare.

Articolo 15- Divieto di assicurarsi preventivamente alcuni incarichi.
Nell'esercizio delle proprie funzioni, l'eletto si astiene dal prendere provvedimenti che gli assicurino un vantaggio personale professionale futuro, dopo cessazione delle sue funzioni:
• in seno a entità pubbliche o private che si trovavano sotto il suo controllo durante l'esercizio delle sue funzioni;
• in seno a entità pubbliche o private con le quali ha allacciato rapporti contrattuali durante l'esercizio delle sue funzioni;
• in seno a entità pubbliche o private che sono state create durante l'esercizio delle sue funzioni e in virtù di esse.

Articolo 19 - Pubblicità e motivazione delle decisioni
L'eletto è responsabile per la durata del suo mandato nei confronti della popolazione locale nel suo complesso. L'eletto abbina ogni decisione di fare o di non fare ad una motivazione circostanziata che riprenda l'insieme degli elementi su cui si basa e in particolare le disposizioni della regolamentazione applicabile, come anche gli elementi che dimostrano la conformità della sua decisione a questa regolamentazione. In caso di confidenzialità, la deve motivare, sviluppando gli elementi che impongono detta confidenzialità. Risponde diligentemente a qualsiasi richiesta procedente dai cittadini relativa allo svolgimento delle sue mansioni, alla loro motivazione o al funzionamento dei servizi di cui è responsabile. Incoraggia e sviluppa ogni provvedimento che favorisca la trasparenza delle sue competenze, dell'esercizio delle sue competenze e del funzionamento dei servizi di cui ha la responsabilità.


Chi lo ha redatto. Congresso dei Poteri locali e Regionali del Consiglio d’Europa (CPLRE)

Il congresso dei poteri locali e regionali, organismo del Consiglio d’Europa, ha come finalità istituzionale la promozione di società ispirate ai valori della democrazia con specifico riguardo all’assetto organizzativo ed ai profili funzionali delle autonomie territoriali.
Rappresenta le istanze di circa 200.000 enti locali e regionali dei 45 Stati aderenti al consiglio d’Europa.
Tra le iniziative più significative il “Codice Europeo di comportamento per gli eletti locali e regionali” assume particolare rilievo in quanto indicativo degli standards comportamentali cui gli amministratori ed, in generale, gli eletti locali debbono ispirare la loro condotta nei rapporti con i cittadini, l’ente di appartenenza ed i mezzi di informazione.

I compiti di autoregolamentazione delle amministrazioni locali

Il documento elaborato nell'ambito del Consiglio d'Europa con riguardo all’assetto giuridico del nostro paese, risulta di specifica attualità, ove si considerino i mutamenti già intervenuti e quelli in itinere nel sistema dei controlli sull’attività delle amministrazioni nel nuovo quadro federalista, tendenti a privilegiare verifiche interne rispetto a quelle esterne.
In coerenza con il principio di pari ordinazione tra i vari livelli di governo sancito dall’art. 114 della Costituzione, ciascun ente locale è chiamato definire, attraverso l’esercizio della potestà statutaria, un quadro organico di regole di comportamento a garanzia dei rapporti interni tra gli organi e gli uffici, dell’osservanza dei principi di legalità, di imparzialità e di trasparenza e della piena salvaguardia delle prerogative dei cittadini.
Gli enti locali, in questa ulteriore fase di elaborazione normativa, possono trovare un utile punto di orientamento nei contenuti del suddetto “Codice” che, essendo il risultato del concorso di idee e di proposte degli stessi protagonisti del governo locale dei vari Paesi d’Europa, esprime al massimo livello il comune sentire su temi di così alto rilievo istituzionale. (fonte: ANCI 2004)

Raccomandazione 60 (1999) sulla integrità politica degli eletti locali e regionali
European Code of conduct for the political integrity of local and regional elected representatives

Il Congresso dei Poteri Locali e Regionali del Consiglio d’Europa, prendendo in considerazione i testi in vigore all’interno degli Stati membri e i lavori internazionali pertinenti, propone e adotta il Codice di condotta per l’integrità politica degli eletti locali e regionali.

Questi ne sono gli espressi motivi

* sottolineando che gli eletti locali e regionali esercitano le loro funzioni nel quadro della legge e conformemente al mandato che è stato loro affidato dagli elettori, e che sono responsabili nei confronti della popolazione locale o regionale nel suo complesso, ivi compreso nei confronti degli elettori che non hanno votato per essi;
* considerando che il rispetto dei termini del mandato degli elettori va di pari passo con il rispetto delle norme etiche; * profondamente allarmato dal moltiplicarsi degli scandali giudiziari in cui sono implicati responsabili politici a motivo di atti commessi nell’esercizio delle loro mansioni e constatando che il livello locale e regionale non sfugge a questo fenomeno;
* convinto che la promozione dei codici di condotta destinati agli eletti locali e regionali permetterà di accrescere la fiducia fra la classe politica locale e regionale e i cittadini;
* persuaso che questo legame di fiducia sia indispensabile affinché un eletto possa portare a buon fine la propria missione;
* constatando che i dispositivi legislativi sono sempre più completati da codici di comportamento in vari settori quali le relazioni commerciali, le relazioni bancarie, l’amministrazione;
* stimando che spetti agli eletti locali e regionali assumere un comportamento analogo nelle loro sfere di competenza; * persuaso che la definizione degli obblighi etici che gravano sugli eletti locali e regionali in un Codice di condotta permetterà di chiarire il loro ruolo e la loro missione e di riaffermare l’importanza di quest’ultima;
* convinto che tale Codice deve prevedere in maniera più estesa possibile l’insieme dell’azione dell’eletto;
* sottolineando che la definizione di regole di comportamento implica il rispetto degli imperativi etici;
* ricordando parimenti che il ripristino di un clima di fiducia rende necessario il coinvolgimento della società civile intesa complessivamente e sottolineando al riguardo il ruolo dei cittadini stessi e dei mass media;
* ribadendo infine che l’imposizione dei doveri non è concepibile senza la concessione di garanzie che permettano agli eletti locali e regionali di svolgere il loro mandato e ricordando al riguardo le disposizioni pertinenti contenute in tal senso nella Carta europea dell’Autonomia locale e nella bozza di Carta europea dell’Autonomia regionale.


Collegamenti interni

Etica e legalità (annotazioni)